Reincarnazione
In che cosa consiste la reincarnazione?
È la conseguenza della legge della natura che spinge ciò che chiamiamo un’anima a rivestire differenti corpi nel corso del tempo e, quindi, vivere una moltitudine di vite in condizioni spesso molto diverse.
La causa prima è l’apprendistato della Vita per sviluppare una Saggezza che ci porterà a raggiungere uno stato di Risveglio e poi la sua Liberazione, quindi la cessazione delle sofferenze per andare verso la Completezza.
Ciò che conta è comprendere bene il principio base della reincarnazione, che è quello di affinare la coscienza per estrarsi progressivamente dall’ingranaggio della dualità a conoscere, infine, lo stato di Unità.
E dopo? Dopo, niente o non un granché perché la comprensione reale dei meccanismi della reincarnazione e di tutto ciò che inducono non ha niente a che vedere con l’adesione a una dottrina filosofica, perché non si rivolge al mentale che ama argomentare e ascoltarsi. Essa lo polverizza. Esige un’integrazione che raggiungere l’essere fin nelle sue cellule.
Vediamo la domanda: che cosa è di preciso che si reincarna? Non è banale come domanda ma è giustificata in un mondo come il nostro in cui appena ci si dedica a questioni di ordine metafisico, ci si diverte a dissezionare solo per il piacere di parlare e perché ciò che è complesso sembra più realistico e più credibile di ciò che è semplice. Ed è questo che si trova un approccio strettamente metafisico e la ricerca spirituale nel senso originario del termine.
Quello che si reincarna non è nient’altro che una sorta di particella della coscienza che veicola qualche ricordo o illusione di ricordo. Si tratta di una scintilla che, per attrazione, finisce per trovare un corpo di carne più o meno compatibile con essa, in funzione di tutto un reticolo di circostanze che ci sfuggono.
Secondo questa teoria quella che si reincarna non è un’anima individualizzata ma una specie di «profumo» d’essere e di esperienze nata da una personalità dispersa per sempre. Con questo ragionamento si spiega che ogni forma di vita che scompare lascerebbe, automaticamente e involontariamente, un’eredità vibratoria a un’altra forma di vita nascente che in questo modo le dà il cambio in una certa misura.
Allora ci si chiede: perché semplificare le cose quando le possiamo complicare? Nei fatti la realtà è un’altra perché quella che si reincarna è un’altra individualità che diversamente il concetto di apprendimento della Vita non avrebbe alcun senso. D’altronde sia l’inevitabile perdita d’identità sia la teoria della scintilla, non è di natura tale da invitare a un «lavoro su di sé»!
Quando viviamo e impariamo, anche quando balbettiamo invece di parlare, è logico che raccogliamo i frutti delle nostre lezioni… ed è precisamente ciò che succede.