Percezioni extrasensoriali
Nessun fenomeno di percezioni extrasensoriali, ESP, come: telepatia, chiaroveggenza, premonizione, mesmerismo, visioni oniriche, apparizioni, fantasmi, medianità, psicometria, psicocinesi, telecinesi, levitazione, bilocazione ed altri ancora, viene riconosciuto dalla psicologia occidentale; pertanto, tutte queste materie costituiscono un settore di studio separato: la “Parapsicologia”. Le ricerche in questo campo vennero a lungo e così tanto disprezzate che, per la cattedra di parapsicologia, venne coniato con il termine di “cattedra fantasma”.
Ricerche accurate e lunghe osservazioni d’innumerevoli casi, hanno fatto luce su molte nuove realtà psicologiche, che non possono venire considerate superstizioni, ma veri e propri fatti degni di approccio scientifico. I risultati di questi esperimenti potrebbero apparire come una novità, ma per una mente di cultura indiana non vi è nulla di nuovo in tutto ciò.
I poteri della mente sono così grandi che, in paragone, le percezioni extrasensoriali appaiono quasi insignificanti. In forza della reintegrazione della mente individuale con la Mente cosmica, l’individuo può, infatti, riprendere possesso delle facoltà superiori della mente, siddhi. Queste siddhi o poteri paranormali possono essere però la causa di gravi danni per sé e agli altri se utilizzate male o con motivazioni scorrette. Per questo motivo un solido impianto etico fondato su yama, astensioni, e niyama, prescrizioni, costituisce la base imprescindibile di tutti i percorsi spirituali, il cui fine ultimo non è soltanto quello di ristabilire la salute e l’equilibrio del sistema corpo mente ma soprattutto di favorire la realizzazione del sé e la comunicazione con il Divino.
Buon lavoro!