La percezione
La percezione non dipende esclusivamente dai sensi ma anche dalla mente. Gli occhi e le orecchie sono inutili senza la partecipazione della mente.
Le Upanishad recitano: “la mia mente era altrove, per questo non ho sentito”. La mente deve quindi cooperare con gli organi di senso se vuole percepire le sensazioni, poiché, senza la sua collaborazione, i singoli organi non sarebbero in grado di svolgere le proprie funzioni.
Il completamento della percezione dipende esclusivamente dall’intelligenza: la mente presenta all’intelligenza l’idea dell’oggetto percepito e l’intelligenza si modifica fino ad assumerne la forma.
Si può riassumere questo fenomeno in questo modo: “l’immagine non viene trasferita all’intelligenza come si potrebbe supporre; è invece la stessa intelligenza ad assumere la forma dell’oggetto, non appena riceve uno stimolo specifico proveniente dall’esterno. La modificazione dell’intelligenza è detta modificazione mentale, che caratterizza non solo la percezione ma tutte le forme di coscienza condizionata, quando è ispirata o illuminata dallo spirito genera l’esperienza”.
L’apparato psichico svolge nel suo complesso la funzione di mediatore tra l’anima e il mondo esterno, allo scopo di assicurare al primo l’acquisizione delle esperienze di vita o la libertà finale.
Gli organi sensoriali possono svolgere solo una funzione parziale, a causa delle loro limitazioni intrinseche nel percepire e nel conoscere gli oggetti.
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