I sogni
I fenomeni onirici per l’occidente sono un enigma. Freud, Adler, Jung affermarono che i pensieri inconsci giocano un ruolo importante nei sogni. Essi si occuparono di due categorie di sogni: sogni patologici morbosi; sogni indotti da disturbi organici. Cosa si può dire però dei sogni che non rientrano nelle due categorie sopra elencate? Che dire dei sogni profetici, dei sogni nei sogni, dei sogni telepatici, dei sogni chiaroveggenti e di molti altri tipi di sogni miracolosi? Dal punto di vista indiano, perfino le spiegazioni date da Freud, Adler, Jung ai fenomeni dei sogni morbosi, sono imperfette e in molti casi inverosimili ed errate. Oltre allo scopo e alle funzioni dei sogni, anche i problemi inerenti alla natura vera e propria del fenomeno onirico rimangono irrisolti. Dettagliate risposte a tutte le domande che si accavallano nel mondo onirico le troviamo nella letteratura filosofica indiana, datata anteriormente alla venuta di Cristo. Il medico Caraka, ad esempio, vissuto prima di Cristo, condusse degli esperimenti sul sogno. La questione fondamentale relativa ai sogni è quella del soggetto. Per quanto concerne la relazione tra sogno e veglia, i pensatori indiani hanno spiegato in modo esauriente questi quattro stadi:
* la veglia, jagrat: qui si percepisce il piano degli elementi fisici ed è consapevole unicamente dei contenuti della mente cosciente, ovvero della psiche nella sua funzione estrovertita;
* il sogno, svapna: è il tramite tra quello di veglia e quello di sonno e conduce alla scoperta di una dimensione psichica più profonda con accesso all’inconscio, citta, che contraddistingue appunto lo stato di sogno. Oltre la mente razionale e la mente inconscia, c’è la dimensione spirituale che diventa percettibile soltanto nello stato di super coscienza definito turiya, quarto stato, in cui la persona vede finalmente la realtà in tutta la sua globalità e soprattutto nella sua essenza.
A proposito dello stato di sogno, che l’immaginario onirico, ritenuto importante per l’analisi dei vari tipi psicologici che Freud la chiamava “via regale” all’inconscio, riveste particolare rilievo nella letteratura e nella disciplina logica. I sogni sono sicuramente gli indicatori più importanti. Per quanto un individuo, possa essere riluttante nell’ammettere le proprie mancanze o certe dolorose verità, i suoi sogni tendono invariabilmente: attraverso immagini metaforiche, a riportarlo di fronte a se stesso e alla realtà delle cose. Secondo il Vedanta Vaishnava la natura del materiale onirico dipende dal livello di sviluppo evolutivo del soggetto e può quindi variare a seconda di quale Guna prevale: tamas, rajas, sattwa.
L’interpretazione dei sogni riveste un ruolo di rilievo anche nell’ambito della psicologia indiana, la quale sottolinea come questa operazione assai delicata debba essere compiuta soltanto da individui di comprovata competenza: un’interpretazione erronea o letterale del sogno, a causa della sua forza di suggestione, potrebbe provocare nel soggetto interessato disturbi della personalità.
Ci sarebbe da dire tanto altro ancora!