Funzioni psichiche e loro insufficienze

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Funzioni psichiche e loro insufficienze

Monk meditation close up

Grazie alla volontà si possono recuperare quelle facoltà psichiche che in un qualche modo sono rimaste a uno stadio bambinesco, retrocesse, limitate; per giungere poi a integrare alcune sanzioni della persona. L’obiettivo è quello di raggiungere l’armonia priva di ferite, contraddizioni, conflitti.

Se la personalità non vive con questi conflitti intrapsichici sarà in grado di operare positivamente con altre personalità senza creare nessun dissidio, in quanto qualsiasi conflitto è emerso prima di tutto nella nostra interiorità. Qualsiasi tipo di contrasto genera un abbassamento del livello di vita sia come persona sia nella società dove l’esito nasce dalle dispute; mentre il suo esatto contrario cioè nel vivere in modo armonico garantisce un netto miglioramento sia della personalità che della vita.

Attraverso l’esercizio svolto con metodicità e costanza si garantisce lo sviluppo di qualsiasi facoltà latente ad ampio raggio. Questo vale sia per sviluppare la memoria, sia per imparare un mestiere, sia uno sport, sia un gioco ecc.

Questi tipi di esercizi sono utili anche per chi desidera sviluppare le facoltà che risiedono nell’interiorità quali la chiaroveggenza, dote che trova il suo inizio nella saggezza. I Veda insegnano che per armonizzare questi esercizi e ricavarne il successo devono essere accompagnati esclusivamente da principi etici; in quanto se si cercano di sviluppare queste facoltà interiori attraverso la paura, agitazione, invidia, smania di possesso; il risultato sarà deludente; è necessario che questi aspetti crescano in modo simultaneo.

Seguire i principi etici è fondamentale per armonizzarci con l’ambiente in cui si vive; sia micro che macro-ambiente, ma anche a livello atmosferico, universale, planetario; questo per permettere agli uomini di qualsiasi livello, alle nazioni, alle montagne, alle foreste, al mare, agli oceani di vivere nel concetto di dharma essendo realtà governate da leggi uguali. Il termine dharma si traduce letteralmente nel suo significato di leggi, doveri, osservanza, religiosità, giustizia, natura, qualità che appartengono sia ad oggetti sia a persone, ma anche all’ordine socio-cosmico dove si regola e sostiene la vita sia dell’uomo che dell’universo.

La radice sanscrita del termine dharma è dhr che si traduce letteralmente reggere, sostenere. Il dharma come legge universale lo si può intendere come un codice genetico che appartiene nell’intimità di qualsiasi creatura, se si dovesse infrangere provocherebbe una condizione segnata da conflitti e sofferenze. Così quando si conoscono le leggi fondamentali che guidano l’universo si dovrà armonizzare il nostro comportamento, la nostra personalità in modo da curare quelle tendenze squilibrate e ambientali che sono alla base dei conflitti e delle sofferenze.

La priorità sta nel riconoscere le facoltà carenti in ognuno di noi, inoltre quali sono le funzioni psichiche su cui possiamo contare, e capire quali solitamente ci abbandonano nel momento del bisogno. È bene imparare a riconoscere onestamente quali sono i nostri limiti e difetti, una volta individuate le nostre debolezze caratteriali, di disciplina, di metodo; allora si dovrà lavorare per rinforzarle. Quindi dovremo fare un investimento su noi stessi in quelle aree della nostra personalità che in senso storico creano dei problemi e che nel momento del bisogno ci hanno abbandonato causandoci molta sofferenza. La conclusione è che individuate queste fragili aree in modo paziente e con determinazione e metodo potremo intervenire affinché si sviluppino armonicamente per farle lavorare assieme al resto della personalità.

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Buon lavoro!