Memorie mentali e organi

Giuliana Ghiandelli Consulting- Studio Olistico

Memorie mentali e organi

woman spreading both her arms

Si recita ogni parte del corpo e ogni organo corrispondente e un determinato contenuto psichico a una emozione e a un determinato quadro di problemi.

Quando nasce il corpo umano possiede registrate sui suoi organi vitali, in forma di contrazioni, tutte le memorie emotive dei suoi avi, esempio le memorie di paure sono nello stomaco o nei polmoni; quelle della rabbia nell’intestino o nel fegato; quelle di ansia nello stomaco o nell’intestino tenue.

La localizzazione delle memorie può essere diversa da soggetto a soggetto poiché ha caratteristiche e sfumature diverse che la collocano in diversi organi.

Una paura dell’abbandono si può registrare nei polmoni poiché si può vivere come la paura di non farcela a sopravvivere. Nei polmoni è la paura di morire, dell’abbandono in genere ciò genera polmonite, bronchite spastica o asma bronchiale. Zone riflesse collo, braccia (tunnel carpale). Il bambino abbandonato oltre che i polmoni coinvolge le coronarie, miocardio e le valvole cardiache. Il conflitto di separazione da una persona cara genera una malattia coronarica. Abbandono della mamma causa polmonite a sinistra dal padre a destra.

Il seno sinistro della donna sono memorie da separazione da figli, quello destro separazione o minaccia di separazione dal partner.

In altri soggetti si può registrare nello stomaco quando è accompagnata dal sentimento di rabbia verso chi ci ha abbandonati. Questo indica che le sfumature psicologiche che definiscono una memoria possono dare vita a sensazioni molto differenti in ognuno di noi.

Creare una mappa dettagliata che ci indichi la probabile localizzazione delle memorie ha un valore approssimativo perché dovremo ascoltare il nostro corpo e percepire i punti esatti del corpo in cui si trovano.

Sui reni e sulle ghiandole sono le memorie correlate a una perdita materiale definite come conflitti territoriali poiché riguardano gli attaccamenti verso tutto ciò che è nostro (casa, terra, soldi, partner ecc.). i reni sono il serbatoio energetico delle ossa, midollo osseo, capelli, unghie, muscoli come fonte di energia sessuale. Quando queste memorie energetiche si scaricano energeticamente nutrono i nostri stati di disagio fino a creare insufficienza renale cronica che poi porta anemia, osteoporosi, impotenza nell’uomo, amenorrea (senza mestruazioni), frigidità.

I conflitti sessuali si registrano nel collo dell’utero e nella prostata, se sono importanti si trovano patologie in questi organi. il fibroma si genera dalla maternità o sui conflitti. Il rifiuto della gravidanza porta all’endometriosi. La paura di non potere procreare o il desiderio si avere un figlio è registrata nelle ovaie o nell’utero che, se si carica eccessivamente genera cisti ovariche e fibroma uterino. La sofferenza della perdita di un figlio o preoccupazioni o sensi di colpa verso i figli si localizzano nei testicoli, l’ovaio. La decisione di abortire forzata genera un mioma uterino.

Nell’intestino tenue (dove avviene la digestione) sono le memorie di ansietà paure che spingono a un’analisi critica che porta a valutare sempre troppo le cose.

Nell’intestino crasso, qui è già avvenuta la digestione, si localizzano memorie della paura della critica, paura di non riuscire a realizzare la propria vita e personalità ciò porta al colon irritabile, polipi al colon, diverticoli al colon, colite ulceroso, gonfiore intestinale o malattie anche più gravi. La stitichezza è legata a memorie di attaccamento a beni materiali e incapaci di donare. Se nel colon si caricano eccessivamente le memorie emotive si possono manifestare dolori alle zone riflesse come la spalla, gomito (del tennista), avambraccio, tremore delle mani e delle dita.

Nello stomaco, fegato, cistifellea memorie legate ad aspetti di vita che non sopportiamo e non accettiamo e che scatenano in noi stati di collera, cioè, “che non riusciamo a digerire” zone riflesse dello stomaco sono ginocchia parte anteriore della caviglia, nel sollevamento del secondo dito del piede, nel collo e nelle spalle.

Memorie di eccessi di inquietudine si trovano nella milza. Le memorie collocate nel fegato la mente produce le sensazioni che impediscono la moderazione nella vita e nell’assunzione di alimenti. Inoltre, le memorie relative a conflitti di carenza specie in chi ha vissuto la guerra o in famiglie molto numerose. Nel pancreas memorie legate al malessere perché non riusciamo ad amare o ricevere amore, ma anche quelle legate all’aggressività. Ciò genera il diabete.

Le memorie di malessere legate all’autostima che limita la nostra capacità di espressione e di decisione nutrendo la paura di sbagliare, le zone riflesse sono la gola, le corde vocali, tiroide, tonsille, ghiandole linfatiche cervicali, orecchio interno limitandone la funzionalità. Le corde vocali fanno stancare fino ad arrivare a voce rauca, la muscolatura del collo è tesa causando torcicollo e cefalee. Disturbi dell’equilibrio fino a vertigini come nella sindrome di Ménière (patologia dell’orecchio interno che causa vertigine, ipoacusia neurosensoriale fluttuante e acufeni. Durante gli attacchi acuti anticolinergici o benzodiazepine durante la fase acuta). Quando accresce l’autostima le corde vocali recuperano.

Cellule nervose della corteccia frontale, due emisferi dei cervelli, ipofisi, occhi, orecchio esterno. Ci sono zone riflesse a memorie che generano frustrazione per la mancanza di realizzazione di un progetto importante o la delusione di non avere realizzato ciò che desideravamo. Se queste memorie sono troppo cariche portano mal di testa, sinusite, rinite allergica, stanchezza agli occhi, miopia, ipermetropia, astigmatismo, emicrania, sclerosi multipla. Così la mente diventa confusa e si riduce la creatività, l’entusiasmo e la voglia di progettare.

Nell’epifisi o ghiandola pineale che controlla la funzione ormonale e produce la melatonina che regola il ritmo cardiaco sonno-veglia vi sono zone riflesse collegate a memorie che ci fanno sentire incapaci di cogliere il senso della vita e il nostro legame con Dio. Da queste memorie nasce la paura di perdere coscienza come pure forti spaventi questo genera la decolorazione della pelle su più parti del corpo (vitiligine) causata da un forte dolore. Quando si caricano eccessivamente ci sentiamo impediti a svolgere qualsiasi attività mentale fino a provocare profondi stati depressivi.

Nei processi infiammatori il corpo è aggredito da agenti patogeni (nemici) come batteri, virus, tossine (veleni) che entrano nel corpo quando non vi è più disponibilità a lasciarli entrare, manifestando gonfiori, arrossamenti, dolore e febbre, battaglia che viene affrontata e vinta dal nostro sistema difensivo che è il sistema immunitario. (il problema dell’infezione non consiste, come molti fanatici della sterilizzazione continuano a credere, nella presenza di agenti patogeni, ma nella capacità di convivere con essi. Non si tratta di fare vivere in un mondo privo di bacilli, cioè, privo di problemi e conflitti, ma nella sua capacità di vivere i conflitti). Chi non accetta il batterio o conflitto apre l’organismo agli agenti patogeni che andranno a colpire i punti più deboli del nostro corpo. Quando rifiutiamo qualcosa il corpo si contrae così si attivano delle memorie che producono quel malessere che genera l’atteggiamento del rifiuto che debilita il sistema immunitario. Se non si apre al conflitto allora si manifesta nella materia e deve essere vissuto a livello somatico come infiammazione.

Vediamo come si manifesta l’infezione:

1. si vive un problema;

2. con un processo di contrazioni fisiche che la mente attiva le memorie delle quali scaturiscono sensazioni di disagio che ci fanno vivere il conflitto;

3. la nostra reazione di disagio se lo viviamo arrabbiandoci e giudicandolo negativamente il corpo si contrare e diventa recettivo agli agenti patogeni. Se, invece, ci rilassiamo e accettiamo la realtà come un evento naturale di vita il sistema immunitario funzionerà correttamente. Accettare la realtà non è perché si rinuncia ad affrontarla, al contrario, prendere coscienza della situazione in modo lucido senza l’annebbiamento della collera o paura.

Buona lettura!